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Un racconto iniziato nel 1385. Uno storico legame con il territorio del Chianti Classico. Una cantina dove tradizione e innovazione convivono armoniosamente, capace di raccontare passato, presente e futuro della famiglia Antinori.

In costante dialogo con la natura e perfettamente integrata nel paesaggio circostante, la cantina Antinori nel Chianti Classico è stata progettata per coniugare funzionalità produttiva e bellezza estetica. Ricoperta da vigneti e nascosta tra ulivi e boschi, la cantina si distingue per il basso impatto ambientale e l'alto risparmio energetico. Essa simboleggia lo storico legame che lega la famiglia Antinori con l'antico territorio vitivinicolo del Chianti Classico in cui si trova.

Frutto di sette anni di lavoro, la cantina è stata realizzata da Marco Casamonti, socio fondatore dello studio Archea Associati, con l'ingegnerizzazione di Hydea, seguendo le indicazioni della famiglia Antinori. La struttura della cantina, di colore marrone-rosso e costruita con materiali naturali quali cotto, legno e corten, è incentrata sul legame profondo e radicato con la terra, nel rispetto della bellezza di questi luoghi che da sempre hanno accolto i vigneti della famiglia Antinori. Le linee e le geometrie sono essenziali mentre i colori caldi richiamano quelli della terra, per una perfetta integrazione nel paesaggio circostante.

Antinori nel Chianti Classico
Progetto
Architetto:
Archea Associati
Anno di realizzazione:
2012
Archea Associati

L'area di intervento si inserisce nello straordinario contesto vinicolo-collinare del Chianti Classico, a metà strada tra Firenze e Siena. Una committenza colta e illuminata ha richiesto ad Archea Associati, attraverso l'architettura, la valorizzazione del paesaggio e del territorio circostante quale espressione della valenza culturale e sociale dei luoghi di produzione del vino.

Il programma funzionale è pertanto totalmente integrato all'interno di un percorso progettuale incentrato sulla sperimentazione geo-morfologica di un manufatto concepito come l'espressione più autentica di una voluta simbiosi tra cultura antropica, l'opera dell'uomo, il suo ambiente di lavoro e l'ambiente naturale.

La costruzione fisica e concettuale della cantina è incentrata sul legame profondo e radicato con la terra, una relazione tanto intensa da condurre l'immagine architettonica a nascondersi e con-fondersi in essa. Conseguentemente il progetto integra il costruito al paesaggio agreste dove la struttura è dissimulata attraverso la realizzazione di una copertura che definisce l'invenzione di un nuovo piano di campagna coltivato a vigneto e disegnato, lungo le curve di livello, da due tagli orizzontali che permettono l'ingresso della luce e l'inquadratura del paesaggio attraverso la definizione di un diorama che lo rappresenta e lo descrive. La facciata, per usare una categoria propria degli edifici, è quindi distesa orizzontalmente sul pendio naturale scandito dai filari delle viti che ne costituiscono, con la terra, il sistema di "rivestimento". Le aperture-fenditure svelano, senza evidenziarlo, l'interno ipogeo: lungo quella più bassa sono distribuiti gli uffici e le aree aperte al pubblico, strutturati come un belvedere posto al di sopra della barriccaia e delle zone di vinificazione, mentre su quella superiore si aprono le zone di ricezione uve e magazzino. Il cuore protetto della cantina, dove il vino matura nelle barriques, coglie, nell'oscurità diffusa e nella sequenza ritmata delle volte in terracotta, la dimensione sacrale di uno spazio che risulta nascosto, non per atteggiamento mimetico ma come consona opportunità per le ottimali condizioni termo-igrometriche del processo di lenta realizzazione del vino.

La lettura della sezione architettonica dell'edificio evidenzia come l'articolazione altimetrica segua il percorso produttivo discendente (per gravità) delle uve – dall'arrivo, ai tini di fermentazione fino alla barriccaia interrata – inverso a quello conoscitivo del visitatore, di risalita dai parcheggi verso la cantina e i vigneti, attraverso zone produttive ed espositive che vanno dall'auditorium, l'area museale, le sale di degustazione e il negozio fino al piano che ospita l'orciaia, la vinsantaia e il ristorante. Gli uffici sono scanditi da una successione di corti interne che prendono luce attraverso fori circolari disposti variamente sul vigneto-copertura. I materiali e le tecnologie evocano con semplicità la tradizione locale esprimendo con continuità il tema della naturalità ricercata tanto nell'uso della terracotta, quanto nell'opportunità di utilizzare l'energia naturalmente prodotta dalla terra per raffrescare e coibentare la cantina realizzando le condizioni climatiche necessarie per la produzione e l'affinamento del vino.

Ospitalità

Un percorso emozionale, enologico, degustativo, architettonico ed artistico, attraverso le 26 generazioni della famiglia Antinori, seguendone la profonda passione per il vino.

Il percorso che porta dall'acino fino al calice passa attraverso l'innovativa architettura della cantina scorrendo in parallelo al racconto della storia della famiglia Antinori e della sua filosofia produttiva fatta di passione, pazienza e ricerca continua della qualità.

Il visitatore potrà scegliere fra tre percorsi di visita della cantina o richiedere un'esperienza personalizzata.

Rinuccio 1180
Sul tetto della Cantina, nella bella struttura con ampie vetrate che immergono gli ospiti nelle dolci colline circostanti, punteggiate di oliveti e pievi millenarie, si trova il ristorante "Rinuccio 1180" dedicato a Rinuccio degli Antinori, capostipite della famiglia. Circondati dallo straordinario panorama delle colline del Chianti Classico, i sensi della vista e del palato si incontrano nei prodotti di questa terra e nei piatti di questo ristorante. L'ambiente confortevole e informale di Rinuccio 1180 si ritrova anche nel menu. Le proposte si ispirano alla tradizione; piatti che sono l'interpretazione del territorio chiantigiano con un tocco di contemporaneità, accompagnati dalla più ampia selezione dei vini delle tenute Antinori. Una cucina semplice caratterizzata dai sapori autentici, realizzata con prodotti del territorio in accordo con il ritmo delle stagioni.

Wine shop
Qui è possibile scoprire un'ampia selezione delle etichette provenienti dalle tenute Antinori, sia italiane che estere, anche da degustare al calice. Oltre ai vini, si possono trovare prodotti provenienti dalle tenute toscane di famiglia e produzioni artigianali di altre eccellenze del territorio.

Vini

Pèppoli – Chianti Classico DOCG
Dai vigneti della tenuta Pèppoli, nasce un Chianti Classico da uve Sangiovese unite a varietà complementari, concepito per essere apprezzato nel pieno dell'espressione del frutto. Un vino capace di rappresentare il territorio del Chianti Classico e la sua storica varietà attraverso i tipici aromi floreali e fruttati.

Villa Antinori – Chianti Classico DOCG Riserva
Sangiovese e altre varietà complementari per rendere omaggio a un'etichetta storica e a un vino dalla lunga tradizione: il Villa Antinori Chianti Classico Riserva. Con l'inaugurazione della cantina Antinori nel Chianti Classico, la famiglia ha voluto reinterpretare un classico toscano, dallo stile inconfondibile e dalla qualità riconosciuta, attraverso una riserva elegante e al tempo stesso decisa.

La Vigna sul Tetto – Chianti Classico DOCG Riserva
Esclusivamente dalla vigna sul Tetto della cantina Antinori nel Chianti Classico, un vino nato da una sfida vitivinicola avvincente: produrre un Chianti Classico Riserva dalla vigna sul tetto della cantina. Prevalentemente Sangiovese e altre varietà complementari, è un vino prodotto in un numero limitato di bottiglie.

Vinsanto Marchese Antinori – Vinsanto del Chianti Classico DOC
La produzione di Vinsanto in Toscana, e nel Chianti Classico, risale almeno ai tempi medievali. Secondo i dettami della tradizione e di un severo disciplinare viene prodotto il Vinsanto Marchese Antinori, con selezionate uve Trebbiano e Malvasia che vengono appassite in modo naturale, metodo che richiede tempo e pazienza, e che danno vita a un vino intenso e piacevolissimo per la sua ricchezza di aromi e la sua morbidezza al palato.